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Ci sono storie, fatti o personaggi che quasi involontariamente fanno la storia di un luogo, di un tempo o di qualcosa di cui già parlarne è un piccolo piacere: la nascita delle “radio libere” appartiene a questo mondo speciale. Pionieri, scanzonati, incoscienti imprenditori che hanno popolato gli anni settanta, anni difficili ma vivi nel particolare di ognuno, meno “omogeneizzati” di oggi nei modi e nel pensare comune.
Per Radio Tiferno Uno l'avventura via etere è cominciata proprio in quegli anni, con un vecchio trasmettitore, “surplus", recuperato al mercatino americano di Livorno. “La radio da fare”, non da ascoltare. Allora la radio era quella dei radioamatori, i cb. Furono proprio due vecchi pionieri dell’etere, che avevano passato mille notti a collegarsi con il resto del mondo, ad accendere, materialmente, Radio Tiferno Uno: Domenico Varzi e Silvano Zangarelli. C'era un'antenna appoggiata sul tetto e 10 watt nel trasmettitore. Si sentiva in tutta la Valtiberina umbra e toscana: un miracolo.